lunedì 27 luglio 2009

I Caraimi di Trakai, in Lituania

Oggi è una comunità ridotta a poche centinaia di individui, e la maggior parte di essi vive a Trakai, una piccola cittadina della contea di Vilnius in Lituania. Sono i Caraimi, che vengono anche chiamati Karaimi, Caraiti o Karaiti. I Caraimi sono un ceppo etnico formatosi nel Medioevo dalla comunità dei turchi che vivevano sulla sponda a nord del Mar Nero e poi stanziatisi in Crimea. L'aspetto più interessante della storia dei Caraimi è il suo essersi formata sia da elementi della tradizione giudaico-ebraica sia da elementi della tradizione turca e musulmana. La sintesi di questa duplice influenza si nota sia nella loro religione, il Caraismo, di origine giudaica ma con forti influenze musulmane, sia nella loro lingua, che è di base turca ma che ha elementi provenienti dell'ebraismo. Nel corso della storia essi spesso furono usati come militari dalle grandi potenze che occupavano il loro territorio e questo ne provocò la diaspora, continuata fino al secolo scorso. La comunità di Trakai ha anch'essa un'origine militare. I Caraimi qui presenti sono infatti discendenti dei soldati che furono portati qui alla fine del XIV secolo d.C. dal Granduca di Lituania, Vytautas il Grande. Essi hanno costruito le case di Trakai secondo uno stile architettonico tipico, tutte in legno, tutte di un piano, e tutte con 3 finestre sulla facciata, una per Dio, una per la famiglia e una per il Granduca Vytautas. Oltre alle case tipiche dei Caraimi, due luoghi interessanti da visitare a Trakai è la kenessa, il tempio dove i Caraimi svolgono i loro riti caraisti, e il castello, costruito nel XIV secolo, e più volte ricostruito, su un'isola vicina alla penisola dove sorgono le case dei Caraimi. Nel castello vi sono dei musei dove è possibile conoscere la storia del luogo e dei Caraimi che ci abitano. Tutta la zona di Trakai è parco nazionale storico, un parco caratterizzato anche dallo spettacolo tutto marino dei 32 laghi che ne fanno parte, tutti di diversa forma e dimensione. Per chi volesse visitare Trakai, questo è un sito dove si possono raccogliere informazioni preziose, in inglese, queste sono immagini che la ritraggono e questi sono video girati lì.

lunedì 20 luglio 2009

Il castello di Vaduz, sede della famiglia reale del Liechtenstein

Una delle mete da vedere se si ha la possibilità di passare qualche giorno in Liechtestein, il piccolo principato incuneato tra la Svizzera e l'Austria, è il castello della famiglia reale che sorge sopra Vaduz e che domina la capitale del principato. Il castello, Vaduz Schloß o Vaduz Schloss, si può raggiungere in due modi, o in auto viaggiando su una strada asfaltata, oppure a piedi camminando in mezzo ai boschi su un sentiero intervallato da piccole scalinate. Lungo il sentiero si possono trovare di tanto in tanto delle piccole piazzole con tavolini e panche in legno dove fermarsi un attimo a riposare e studiare, attraverso dei tabelloni informativi posti proprio in corrispondenza di queste aree ristoro, la storia del principato e della famiglia regnante. Già in queste piazzole lungo il sentiero si può godere di un bel panorama su Vaduz e sulle montagne del Liechtenstein, ma il panorama più bello lo si ha proprio dal castello, da dove si possono ammirare la bellezza dei boschi e dei prati che formano il territorio del principato, e da dove si possono scorgere anche i paesini incastonati nelle montagne che formano gli altri centri abitati del Liechtenstein oltre a Vaduz, che spesso è l'unica città che si conosce di questo principato. Il castello, costruito nel XII secolo, è formato da un corpo centrale, da una torre e da una struttura circolare che appare solo a coloro che salgono fino al castello, in quanto da Vaduz non la si scorge. Intorno al castello, che ha conosciuto lavori di ampliamento e ristrutturazione in tutto il secolo scorso, un prato e un boschetto, che sono emblema del paesaggio tranquillo che caratterizza il Liechtenstein. Per chi volesse avere un'anteprima di quello che si può vedere raggiungendo il castello di Vaduz, questo è un breve video girato lì, mentre queste sono alcune immagini del castello.

lunedì 13 luglio 2009

Ghadames, l'oasi libica tra il Sahara e il Mediterraneo

Con le sue casette bianche e color sabbia, addossate l'una all'altra, Ghadames è uno dei gioielli più belli della Libia. Qui, vicino al confine con Algeria e Tunisia, sorgeva in antichità un'oasi che faceva da ristoro per tutte le carovane di nomadi e di commercianti che attraversavano il deserto del Sahara. Secondo la leggenda, Ghadames, che in antichità si chiamava Cydanus, nacque proprio in seguito alla scoperta, circa 5.000 anni fa, della sorgente Ain El Fersa da parte dei cavalieri della tribù di Nemrod. E qui furono costruite le prime casette che hanno mantenuto ancora oggi l'aspetto che avevano secoli fa. Tra le case, piccole viuzze ombrose e fresche permettono la visita della città e sfociano, talvolta, in piccole piazze dove un tempo le persone si incontravano per effettuare i loro scambi commerciali o, più semplicemente, per parlare e per condividere un momento di fresco ristoro. Al centro della città, costruita quasi ad imbuto, un florido palmeto che elargisce a tutti i suoi datteri. Le casette originariamente erano generalmente a 3 piani, con stanze-magazzino al piano terreno, la stanza principale della casa al primo piano e, sopra, tutte le camere da letto e la zona per le donne della casa. La parte più antica della città oggi è disabitata e viene rivissuta solo in occasione del Festival di Ghadames, in ottobre, quando gente locale, nei loro costumi tipici, fa da guida ai turisti nei quartieri della città vecchia. Uno dei patrimoni culturali più importanti della città è la lingua che si parla lì, un particolare dialetto berbero che non si parla da nessun'altra parte. Per conoscere meglio Ghadames, queste sono alcune immagini della città, mentre questi sono video girati lì.

lunedì 6 luglio 2009

L'Island Hospital di Monrovia, un angolo di sollievo nella capitale liberiana

Nella capitale della Liberia, Monrovia, in uno dei quartieri più poveri, sorge un ospedale pediatrico, l'Island Hospital, supportato da Medici Senza Frontiere (MSF), che da anni cura gratuitamente più di mille persone al mese. Tra le malattie più curate nell'Island Hospital la malaria, l'Aids, la tubercolosi e alcune infezioni respiratorie. Questo ospedale rappresenta non solo un luogo di cure concrete al servizio dei liberiani, soprattutto bambini, ma anche una presenza che testimonia e parla di una necessità grande del popolo liberiano: avere ospedali che offrano cure gratuite ai bambini. Medici Senza Frontiere, che opera in Liberia dagli anni '90 e che sostiene anche altre strutture ospedaliere in Liberia, ha stimato che per rispondere alle esigenze sanitarie pediatriche della regione intorno alla capitale liberiana, sarebbero necessari il doppio dei posti letto oggi disponibili. Medici Senza Frontiere ha lavorato in questi anni proprio per sensibilizzare il governo locale sull'esigenza di mettere in piedi strutture sanitarie locali, gestite da medici specializzati del posto, per dare adeguata e gratuita assistenza medica ai liberiani. Anche perché la presenza di Medici Senza Frontiere in questi ospedali di Monrovia, è provvisoria, legata a una fase di emergenza, e ora il vero obiettivo è quello di creare una struttura locale che continui a fare in autonomia quello che ha fatto fino ad oggi lo staff di Medici Senza Frontiere.