lunedì 30 aprile 2007

La minoranza etnica dei Dong

I Dong sono un popolo cinese che vive nelle province di Guizhou, Hunan e Hubei, e nacque sotto la dinastia Tang (618-907), attraverso un processo di separazione dall'altro gruppo etnico misto dei Bai Yue. In tutto oggi sono circa 3 milioni e per comunicare utilizzano un loro dialetto, anche se molti di loro ormai parlano anche cinese.
Essi conservano tuttora le loro credenze originarie, intrise di un panteismo che considera animate da spirito tutto quello che esiste. Forte è anche il culto degli antenati, e ogni qualvolta accade un disastro naturale essi vedono in esso una punizione divina. Caratteristici di questa comunità sono i vestiti, fatti da loro utilizzando prevalentemente i colori blu, nero, bianco e viola, e le loro opere d'arte, principalmente dipinti e manufatti in argento lavorato.
Note sono anche loro strutture architettoniche come la Mapang Drum Tower e il Chengyang Wind and Rain Bridge.

domenica 29 aprile 2007

Le discoteche di Istanbul

Istanbul non è una città solo per appassionati di storia, cultura e arte. Numerosi infatti sono i locali e le discoteche dove trascorrere una piacevole serata, in mezzo alla gioventù turca.
Un distretto particolarmente indicato per il divertimento notturno è quello di Taksim-Harbiye, affollato di discoteche, cabarets e jazz-clubs. Proprio in questa zona della città si trova la discoteca Ora, in Imam Adnan Sokak 4. Questa discoteca è su due piani: al piano superiore si ascolta musica turca dal vivo nel weekend, in quello inferiore si trovano tante salette con tavolini dove si può bere qualcosa in pace.
L'altro quartiere con una night life molto intensa è Beyoglu, dove si può trovare il Babylon, club con musica live, dove è possibile ascoltare i concerti di molte band, non solo turche.
Sempre nel quartiere di Beyoglu si trova l'Araf, nascosto al 5° e 6° piano di un palazzo in Balo Sokak. Si tratta di due sale semibuie e fumosissime con una vista spettacolare sulla città, difficile però da ammirare nel caos di gente che balla su un misto di ritmi latini, musica araba e rock.

venerdì 27 aprile 2007

Una crociera sulla nave più grande del mondo

E' una crociera un po' particolare quella che si può effettuare sulla Liberty of the Seas, la nave più grande del mondo, da poco inaugurata.
Liberty of the Seas è dotata di strutture senza precedenti come un simulatore di surf, vasche idromassaggio sospese a 30 metri sulle fiancate della nave, un parco acquatico, un ring per la fit-boxe di dimensioni regolari e una presidential suite che ospita fino a 14 persone, oltre a una pista di pattinaggio su ghiaccio, una parete da free-climbing a 70 metri sul mare, una royal promenade di 135 metri e alta 4 piani.
La nave pesa 160.000 tonnellate , è alta 340 metri e larga 56, ed ha una superficie totale che supera di 6 volte l’area del Colosseo e corrisponde a circa 10 volte la superficie totale della basilica di san Pietro.
Le crociere partono da Miami e i prezzi partono da circa 500 euro.

giovedì 26 aprile 2007

I Dai, il popolo che venera il pavone

Se si è in visita nella provincia di Yunnan, è consigliabile fare rotta verso sud, perché nella regione meridionale di questa provincia ci si può imbattere in un popolo che costituisce una significativa minoranza etnica in Cina: i Dai, che sono poco più di 1 milione in tutta la Cina. Essi vivono in stretto contatto con altri gruppi etnici minoritari come gli Zhuang, i Dong, gli Shui, i Bouyei and i Li, che si dice siano discendenti del popolo Dai.
Questa comunità ha un suo proprio linguaggio e possiede una forma di scrittura molto originale che deriva dal Devanagari, una scrittura sillabica che ancora oggi si usa in alcune regioni dell'India. La religione dei Dai è una forma di buddismo che fu adottato tra il VI° e l'VIII° secolo e che ha fortemente influenzato tutti gli aspetti della loro vita, dalla politica all'arte. Per capire l'importanza della religione per questo popolo basti pensare che quasi tutti i ragazzi, quando raggiungono gli 8 anni di età, vengono mandati nei templi a imparare le Sutre, cioé i testi inseriti nel canone della scuola buddista, per un periodo compreso tra 1 e 5 anni.
La regione abitata dai Dai è molto fertile e ricca di risorse naturali. Oltre a the, riso e canna da zucchero, molto elevata è la produzione di caucciù. L'animale della regione dei Dai è il pavone, che essi venerano come simbolo di buona fortuna, felicità e bellezza.
I Dai sono noti tra le altre comunità etniche cinesi per la loro abilità nel canto e nel ballo, e anche la loro musica tradizionale ha un grande successo in Cina. E una delle danze più importanti e tipiche di questo popolo è la danza del pavone, dove essi si vestono da pavoni e imitano i suoi comportamenti con movimenti leggiadri e eleganti.
Se ci si ferma ospiti dai Dai, non si può fare a meno di assaggiare il riso di bamboo, uno dei loro piatti preferiti, con il riso che viene cucinato dentro a una canna di bambù.

mercoledì 25 aprile 2007

Tra gli Zhuang, la minoranza etnica più grande della Cina

Con i loro 16 milioni sono la minoranza etnica pià grande presente in Cina. Sono gli Zhuang, di cui più del 90% vivono nella regione di Guangxi, mentre in pochi vivono sparsi nelle province di Yunnan, Guangdong, Guizhou e Hunan. Gli Zhuang hanno una loro lingua che è divisa principalmente in due dialetti, anche se poi esistono anche altre varianti a seconda della zona. Questa comunità ha usato fino al 1957 esclusivamente i caratteri cinesi nella propria scrittura, ma da quell'anno è stato creato anche un sistema di scrittura basato sull'alfabeto latino che ha permesso la pubblicazione di diversi libri, espressione della cultura degli Zhuang.
Gli Zhuang hanno avuto fin dagli inizi diversi tipi di credenze religiose, e la maggior parte di loro sono politeisti. Considerano dotati di una potenza divina elementi naturali quali il sole, l'acqua, alberi giganti, alte montagne. E con le loro cerimonie sacrificali, essi cercano di ottenere la protezione di tali elementi naturali.
La loro dieta si basa su riso e grano, anche se fanno largo uso di carne, un po' di tutti i tipi.
Una caratteristica che sicuramente fa piacere ai turisti che vogliono avvicinarsi a questa comunità è la loro ospitalità, che si esprime innanzitutto attraverso l'offerta di un po' di vino che viene servito in modo particolare: viene messo in un cucchiaio che viene fatto girare e tutti, membri della comunità e ospiti, bevono da quell'unico cucchiaio come segno di comunione.

martedì 24 aprile 2007

Arrampicarsi sulle montagne dell'Aladaglar

Da raggiungere facilmente sia da Ankara che da Kayseri, le montagne dell'Aladaglar sono parte della catena dei Tauri, che percorre il sud della Turchia, si trovano tra Kayseri Nidge e Adana e si estendono per un'area di circa 1000 chilometri quadrati. Da molti sono paragonati alle Dolomiti per le loro pareti calcaree, quindi ideali per le arrampicate.
Sono 4 le aree individuabili nella regione montuosa dell'Aladaglar, praticamente indipendenti le une dalle altre con collegamenti spesso molto difficili: vi è la zona a Nord del Demirkazik, l'altopiano dello Yedigoller, la valle dell'Emli e il gruppo del Torasan.
All'interno del massiccio dell'Aladaglar si possono trovare molte piste di arrampicata diverse per lunghezza e per difficoltà. Cosi come è possibile avventurarsi lungo i duri ghiacciai alla ricerca di cime o valichi solitari. Un'arrampicata particolarmente interessante è la salita alla cima del Demirkazik, alta 3756 metri, per la via normale: 400 metri di II grado su lisce rocce levigate dall'acqua.

lunedì 23 aprile 2007

Nella terra dei superstiti armeni

In tutta la Turchia oggi sono rimasti solo poco più di sessantamila Armeni dopo il genocidio perpetrato nei loro confronti nel 1915.
La maggior parte di questi vivono a Istanbul, ma alcune migliaia si trovano ancora nei villaggi da cui dovettero scappare più di 90 anni fa. Uno di questi è Harput, crocevia delle deportazioni tra il Mar Nero e il Mediterraneo. Poi c'è Elazig, un provincia dove si possono incontrare le macerie delle chiese cristiane distrutte, e dove i poveri pastori della zona cercano riparo nelle notti di freddo. Altri pochi Armeni vivono sulle sponde del lago Goluyuk, ribattezzato Hazar, dove, nell'estate di 92 anni fa, circa 6.000 donne e bambini sono stati uccisi e dati in pasto ai cani perché non lasciassero traccia. Non è facile individuare gli Armeni in queste terre, dal momento che, per la paura di violenze e ritorsioni, spesso cercano di tenere il più possibile nascosta la loro vera identità.
Sono passati 92 anni, ma la paura di essere ammazzati purtroppo non è stata portata via dal tempo.

sabato 21 aprile 2007

A piedi lungo la gola dell'Aare

Innumerevoli sono i sentieri incantevoli da percorrere a piedi in Svizzera. Uno di questi è quello che corre lungo la gola dell'Aara da Aarau a Brugg. Il sentiero non presenta difficoltà insidiose e corre lungo rive decorate di alberi, dove si rimane immersi nella pace della natura, in un paesaggio che è insieme selvaggio e romantico.
Lo spettacolo della natura viene interrotto solo dalle centrali idroelettriche che si trovano lungo il tragitto. Il fiume arginato si trasforma in un lago con una superficie come uno specchio, accarezzato dalle canne che crescono lungo le rive, dove è possibile osservare da vicino pesci e uccelli. Lungo il cammino si incontrano anche gli idromassaggi dell'Aquarena a Bad Schnznach, e il castello Wildegg, da visitare.
E' consigliabile fare attenzione alla segnaletica lungo il cammino, in quanto il sentiero giusto è indicato dalla scritta Aareuferweg, cosi come consigliabile è la visita dei due centri storici, all'inizio e alla fine del percorso.

In bici intorno al lago di Costanza

Circumnavigare in bicicletta il lago di Costanza significa riuscire a visitare nel giro di pochi km tre nazioni diverse: Svizzera, Austria e Germania.
Il tour lo si può far partire dall'isola di Reichenau, per continuare lungo la pittoresca penisola di Höri. Si incontrano prima la cittadina svizzera di Stein e poi quella di Diessenhofen. dove un ponte di legno medievale conduce dall'altra parte del Reno. Si incontra Gottlieben che è uno dei paesi più belli sul lago di Costanza, e poi si arriva a Wallhausen, dove is sale su un imbarcazione per arrivare all'antica cittadina di Überlingen. Si attraversano gli estesi vigneti fino alla città dello Zeppelin, Friedrichshafen, dove si può fare una sosta immersi in vino, frutta e in un panorama alpino mozzafiato. Più avanti, dopo Lindau e Bregenz, dove si svolge il pestival del più grande teatro sull'acqua del mondo, si attraversa il delta del Reno e si entra in una riserva naturale. Successivamente si attraversa il cantone Turgau, ricchissimo di mele, e si ritorna a Costanza.
Il percorso è lungo in tutto circa 220 km e non presenta particolari difficoltà, tranne forse il vento quando soffia forte nella direzione contraria a quella di marcia.

In bici sulle tracce di Mozart

Da Salisburgo parte un percorso ciclabile che tocca alcuni dei luoghi mozartiani più importanti. Prima tappa è naturalmente la casa natale di Mozart a Salisburgo. Da qui si segue la pista ciclabile che porta al Santuario di Maria Plain, dove nel 1779 veniva eseguita per la prima volta la Messa per l'incoronazione di Mozart. La pista ciclabile continua poi tra i laghi di Salisburgo, passando per Henndorf fino a Neumarkt am Wallersee, con l’indicazione per la stazione storica delle diligenze (Mozart soggiornò nella taverna della posta, l’attuale Gasthof Gerbl).
Più avanti, il ponte del Salzach segna l'inizio del tratto bavarese dell'itinerario mozartiano, che ha tra i punti di maggior interesse i laghi Waginger See e Chiemsee, sulla via verso il monastero di Seeon, che Wolfgang Amadeus ha più volte visitato.
La pista ciclabile risale poi il corso del fiume Inn verso Rosenheim, ritornando in Austria, reincontrando altri luoghi mozartiani come Waidring, Lofer, dove è possibile pernottare nel Gasthof zur Post, dove Mozart pernottò a suo tempo, e Bad Reichenhall, dove il genio musicale fece la prima pausa nel suo viaggio verso l’Italia.

Le 13 tombe Ming di Pechino

Tanti sono i motivi per visitare Pechino. Sicuramente tra questi le 13 tombe della dinastia Ming, la penultima della società feudale cinese che regnò per 276 anni (dal 1368 al 1644).
Le tombe si trovano a nord-ovest di Pechino e si estendono in una vallata a forma di anfiteatro naturale di circa 120 kmq, esposto verso sud, e delimitato a est, a nord ed ad ovest dal Monte della Longevità Celeste. I vari mausolei, sparpagliati nella valle, non sono in successione cronologica. Ogni imperatore sceglieva infatti il luogo che più gli piaceva.
Delle 13, la tomba più grande di tutte è quella di Yongle, il terzo imperatore Ming, che regnò dal 1403 al 1424. Attraverso un arco a tre aperture si giunge in un primo cortile, poi in un secondo in fondo al quale c'è la Ling'endian (Sala dei Grandi Favori). E' un padiglione che poggia su tre terrazze in marmo bianco, ciascuna delle quali è circondata da balaustre. Ad ogni terrazza si arriva tramite 3 gradinate. Il duplice tetto di tegole gialle è sorretto da 32 colonne di legno. Al centro vi è un altare in legno sul quale veniva deposta la tavoletta dell'ultimo imperatore defunto. Un vero spettacolo.

Nel Canyon di Colca

La valle del Colca è una delle valli peruviane più affascinanti da percorrere a piedi, in moto o in macchina, e ospita un canyon imperdibile. Venendo da sud, si salgono lentamente le falde del Chachani e le piane punteggiate di ichu e yareta, piante umbelifere utilizzate come combustibile, dove pascolano alpaca, lama, vigogne e viscacce. Si arriva fino a 4.350 metri di altezza e poi si può ridiscendere verso la valle, circondati da splendidi paesaggi e picchi innevati. Quando si è scesi a 3.400 metri di profondità, ci si imbatte nel fiume Colca, che fa di questo canyon uno dei più profondi al mondo.
Nella valle è anche possibile ammirare dei reperti archeologici dei Collagua, antichi abitanti della zona, così come misteriosi petroglifi e grotte dove sono conservate le colcas o magazzini per la raccolta di cereali. Lungo entrambi i lati del fiume si trovano quattordici paesi fondati nel secolo XVI al fine di raggruppare i discendenti dei Collagua dispersi nella zona. Nonostante il passaggio del tempo, questi paesi hanno conservato le caratteristiche originali come il tracciato delle strade, le chiese coloniali maestosamente ornate e le proprie feste tradizionali.
A circa 40 km da Chivay, il primo dei paesi allineati lungo il percorso, si trova un posto panoramico naturale da dove si può osservare il volo del Condor, re della zona, mentre si scorgono, da lontano, i vulcani Coropuna e Ampato. Vari paesi offrono servizi di accoglienza, ma ci si può anche accampare e fare camminate. È anche una zona ideale per gli sport d'avventura.

venerdì 20 aprile 2007

Tra i castelli della Transilvania

Un modo per conoscere la storia e la cultura della Romania è sicuramente quello di effettuare il giro dei castelli della Transilvania, una regione molto vasta, dalle straordinarie bellezze naturali, tutta circondata dalla catena dei Monti Carpazi. Lo scrittore irlandese Bram Stoker nel 1897 definì la Transilvania come "il posto più misterioso d’Europa”. La regione è costellata di castelli e villaggi medievali, di cui si trova traccia fin nel cuore di città come Sighisoara o Brasov, con la sua chiesa nera e il suo centro storico medievale.
La visita ai castelli può partire dal castello di Bran, il famoso castello di Dracula, un castello pieno di mistero, dove dimorava il leggendario Vlad Tepes Dracula, che è il monumento medioevale piu vecchio della zona, situato a 30 chilometri dalla città di Brasov, tra i monti Bucegi e la pietra del Crai, in un paesaggio pittoresco e meraviglioso.
Mentre la meta finale di questo itinerario tra i castelli della Transilvania può essere il castello di Peles, nei pressi di Sinaia, località turistica che lascia trasparire un antico splendore ora piuttosto decadente. Il castello di Peles è una perla immersa nel verde e lì gli Hohenzollern accoglievano i loro ospiti di ogni parte del mondo, tanto da arredare le lussuose 160 stanze secondo i diversi stili e culture della fine '800.

Tra i monasteri ortodossi della Bucovina

Uno dei percorsi artistico-culturali più interessanti da compiere in Romania è quello che passa tra i monasteri ortodossi della Bucovina, la regione nord-orientale della Romania, al confine con la Moldova e l'Ucraina. La maggior parte di questi monasteri sono stati costruiti nel XV secolo da Stefano il Grande e 5 di essi sono affrescati all'esterno oltre che all'interno.
Due monasteri particolarmente belli sono quello di Putna, a pochi passi dal confine con l'Ucraina, e quello di Agapia, nei pressi di Tirgu Neamt. Quest'ultimo è noto per i fiori che ne abbelliscono i giardini, dentro e fuori le mura, per il piccolo villaggio di monache, con abitazioni di legno circondate da cascate di fiori, dove si può visitare anche la casa di Alexandro Vlahuta, uno dei più grandi scrittori rumeni che qui veniva a ricercare serenità. Nella zona è possibile anche alloggiare in una delle tante fattore che ospitano i turisti a prezzi bassi.

Le bellezze naturali del Parco Nazionale Mochima

Il Parco Nazionale Mochima si trova nella zona nord-orientale del Venezuela, tra Puerto La Cruz e Cumanà. E' un parco che comprende varie isole e isolotti rocciosi come le isole Chimanas Mono, Picuda Grande, Caracas, Venado e Borracha. A queste isole si può approdare noleggiando il servizio di una delle barche che operano nell'area.
Lungo la costa il parco è caratterizzato da splendide spiagge e insenature protette da montagne che ben si combinano con il paesaggio marittimo. Una di queste spiagge, che è da visitare, è la Playa colorada, che deve il suo nome al colore dorato, quasi rosso, della sua sabbia. Nelle isole del parco vi sono pochi animali su terra, in special modo lucertole e iguane, mentre è molto ricca la fauna ittica: jurel, cataco, lamparoza, aleta gialla, aleta nera, lebranche, pargo, mero, curvinata, roncador, cazòn, tintorera e viuda.

Il Salto Angel, la cascata più alta del mondo

E' in Venezuela che si trova la cascata più alta del mondo. Si chiama Salto Angel ed è alta 979 metri, con una caduta ininterrotta di acqua per 897 metri. Il nome lo deve al suo scopritore, un pilota americano, Jimmy Angel, che nel 1937 scoprì accidentalmente la cascata mentre era atterrato con il suo aereo Caronì sulla cima dell'Ayuyantepui (che significa "Montagna del dio del male" in lingua Pemòn).
Il Salto Angel si trova nel cuore della foresta amazzonica dello Stato di Bolivar, nel sud del Venezuela, e più precisamene lungo il corso del torrente Carrao e precipita dall'altopiano della montagna Ayuyantepui fino al fiume Kerepakupay, nel Parque Nacional de Canaima. Pare che gli indigeni chiamassero questa cascata Churun Meru e la considerassero, insieme alla montagna, un luogo sacro. Nel laghetto posto sotto il salto della cascata è anche possibile fare il bagno godendosi il panorama mozzafiato.
Per vedere il Salto Angel si deve fare un'escursione di due giorni attraverso il fiume o sorvolare la zona con piccoli aerei. Per organizzare il tour questo è un sito che può essere utile.

giovedì 19 aprile 2007

Nel deserto più asciutto del mondo

A nord del Cile, tra la catena andina e la cordigliera della costa sul pacifico, si trova il deserto di Atacama, che vanta il non invidiabile primato di deserto più asciutto del mondo (senza considerare forse le valli asciutte di McMurdo in Antartico). Tanto per fare un paragone è considerato 50 volte più arido della Death Valley in California. La piovosità media di questa zona è appena di 3 mm all'anno e addirittura vi un periodo in cui non piovve per 40 anni di seguito.
Non vi sono oasi e la sua escursione termine diurna oscilla tra gli 0° notturni e i 25°-30° diurni.
Se si vuole visitare la parte più asciutta del deserto bisogna andare nella zona denominata La doppia ombra della pioggia.
Nella zona vi sono soltano pochi indios Chandos e bianchi che lavorano nei giacimenti di nitrati e nei ricchi depositi di rame. E' proprio dal nome di questa regione del Cile che deriva il nome del minerale tipico dei giacimenti di rame, l'atacamite. La zona è il più grande serbatoio naturale del mondo di nitrato di sodio. Per chi volesse avventurarsi nel deserto di Atacama, è possibile raccogliere informazioni utili su questo sito.

mercoledì 18 aprile 2007

Ecoturismo al confine tra Cile e Guatemala

La strada che porta dall'altipiano presso Comitàn a Frontera corozal, lungo le sponde del rio Usumacinta, è un tortuoso percorso attraverso un paesaggio incredibile.
Si superano le splendide Lagunas de Montebello, una serie di specchi d’acqua blu e verde smeraldo circondati da pinete, e si percorre una discesa verso la giungla, costeggiando il confine con il Guatemala. Per questo la strada si chiama carretera fronteriza.
Fino alla cittadina di Benemerito de las americas, è possibile osservare con i propri occhi il frutto di decenni di sfruttamento irrazionale del territorio, durante i quali i campesinos venivano mandati via senza nessuna forma di sussidio e terreni estesi e spesso improduttivi venivano sfruttati dai latifondisti, a spese della selva, che ha iniziato una lunga ma inesorabile agonia.
Gli abitanti di Frontera corozal hanno fore trovato un modo per porre fine a questi sfruttamento, promuovendo progetti di ecoturismo attraverso i quali i turisti possono godere la bellezza del rio Usumacinta, la ricchezza di vita lungo le sue sponde (da non perdere le scimmie urlatrici) e, a pochi km di distanza, le rovine maya di Yaxchilan e Bonampak.

martedì 17 aprile 2007

Là dove si produce il Chianti Classico

L’area geografica dove si produce il Chianti DOCG, denominato con diritto Classico, si trova nelle province di Firenze e Siena, in particolare fra le colline del Chianti e quelle a ovest della Val di Pesa e della Val d’Elsa. Le località dove poter trovare le cantine dove si produce il Chianti Classico sono Greve, Panzano, Volpaia, Radda, Gaiole e Monteriggioni.
A Greve si trova la Casa Vinicola Carpineto Snc, il Castello di Querceto, il Castello di Uzzano e il Castello di Verrazzano. A Panzano si puà andare nella Basilica Cafaggio Società Agricola, mentre a Radda si trova il Podere Terreno alla via della Volpaia e il Castello d'Albola Soc. Agr. Semplice.
A Gaiole si possono visitare le Cantine del Castello di Brolio e il Castello di San Donato in Perano.
A Monteriggioni infine vi è il Castel Pietraio.
Nel visitare queste località è consigliabile anche una sosta nella piazza del mercato di Greve, ricca di pievi e chiese rurali e disseminata di castelli e borghi feudali, che dopo la conquista e la successiva trasformazione da parte dei fiorentini sono divenuti residenze signorili, ville e ville-fattorie. Da godere anche innumerevoli fattorie e castelli che si trovano intorno a Gaiole, almeno una quindicina, alcuni dei quali decisamente di grande rilievo storico e vinicolo.

lunedì 16 aprile 2007

Tra le Langhe degustando il Barolo

Il nome Barolo dato al noto vino rosso piemontese deriva da una località omonima, situata nelle Langhe, le caratteristiche colline dai dolci profili, che rincorrendosi delineano il paesaggio di una ben precisa zona del Piemonte.
Uno dei modi più "gustosi" per visitare queste terre del Barolo è quella di effettuare il percorso enoturistico che parte da Alba e che arriva proprio a Barolo. In Alba si può visitare la Distilleria S. Teresa dei Fratelli Marolo S.r.l, che produce grappe di monovitigno con una gamma assai vasta di grappe, soprattutto piemontesi. Ma oltre al vino e alle grappe, ad Alba vale anche la pena visitare la tipica piazza del Risorgimento dove si erge il Duomo, dedicato a San Lorenzo, con l'imponente campanile lombardo-gotico. Al suo interno vi è un pregevole coro ligneo intarsiato risalente al '500 e un bassorilievo del '400.
Da Alba si attraversano poi le Langhe per arrivare fino a Barolo, dove non si può perdere la visita al Castello Comunale Falletti di Barolo, di origini antiche e ristrutturato nell'Ottocento, dove si possono visitare gli appartamenti nei quali soggiornò Silvio Pellico.
All’interno del castello si trova la scuola alberghiera, il museo etnografico e l'Enoteca Regionale del Barolo.
Qui a Barolo, come si può immaginare innumerevoli sono le cantine da visitare. Una è la Terre da Vino, poi vi è la cantina Fratelli Serio e Battista Borgogno, le Cantine dei Marchesi di Barolo e l'Azienda Agrivinicola Sebaste, dove vengono prodotte le uve non solo del Barolo, ma anche del Dolcetto, del Barbera, del Freisa e del Nebbiolo.

Fare trekking sulla Cordillera Blanca

All'interno del Parco Nazionale Huascaràn, si trova una delle più belle catene montuose del Perù, la Cordillera Blanca, che si estende per 180 chilometri e include il picco piu’ alto del Perú (Huascarán, 6.768 metri) ed una delle montagne piu’ belle al mondo (Alpamayo, celebre per la sua parete nord-ovest a forma di piramide).
Vi sono su questa catena diversi percorsi di trekking, tra cui il Santa Cruz trek (5 giorni tra lagune, nevai e passi a 5000 metri di altitudine), il Laguna Churup trek, il Quilcayhuanca trek e lo Ishinca trek, che offrono tutti stupende viste delle cime innevate della Cordillera Blanca.
Un percorso di trekking molto interessante è anche quello che porta al Nevado Copa, cima dalle forme arrotondate che ha la fama di essere il "seimila" più facile della Cordillera Blanca.
Per ulteriori informazioni su trekking ed alpinismo sulla Cordillera Blanca, consiglio di andare su questo sito. Oppure è possibile rivolgersi alla Asociacion de Guias de Montaña del Perú.

sabato 14 aprile 2007

Nel parco nazionale del golfo di Orosei - Gennargentu

E' uno dei parchi più belli di tutta la Sardegna e comprende il Gennargentu (“porta d’argento”), imponente complesso di scisti paleozoici dalle pendici boscate e le cime steppose, che costituisce la massima elevazione dell’isola (Punta Lamarmora, 1834) e il Supramonte, vastissimo altopiano di calcari e dolomie del mesozoico (Monte Corrasi, m 1463), ricco di acque sotterranee e caratterizzato da un paesaggio tormentato e selvaggio.
Tra i siti più belli: il Supramonte di Oliena e la valle di Lanaittu; il Supramonte di Orgosolo, nel quale sopravvivono lecci ultrasecolari; la sorgente carsica di Su Gologone, la più importante della Sardegna; il canyon di Su Gorropu, il più profondo d’Italia, con pareti alte sino a 450 m; la dolina di Su Suercone, immenso inghiottitoio che include una stazione di tassi secolari, cavità e voragini; le grotte Su Bentu e Sa Oche, estese per circa 15 km; il golfo di Orosei, naturale appendice a mare del Supramonte, che si estende da Cala Gonone a Santa Maria Navarrese con scenografiche pareti calcaree a falesia, dove si aprono grotte ed incantevoli calette.
L’area del parco conserva anche importanti siti archeologici: la grotta Corbeddu, che ha restituito i più antichi resti ossei della Sardegna (paleolitico inferiore); il villaggio nuragico del Monte Tiscali, quasi intatto nel profondo di una dolina, e quello di Sa Sedda e Sos Carros, cui è annessa un’ area sacra. Risalgono al neolitico i graffiti rupestri della grotta del Bue Marino-Dorgali, ma abbondano nel restante territorio i monumenti prenuragici (domus de janas, dolmen, menhir) e nuragici (nuraghi, villaggi, santuari, tombe dei giganti).

venerdì 13 aprile 2007

In cima al vulcano Misti

Il Vulcano Misti è il punto di riferimento di tutta la cordigliera vulcanica del sud del Perù. E' altro 5.825 metri e arrivare fino in cima è un'emozione indescrivibile.
Salendo sulle pendici del vulcano, due sono i luoghi particolarmente interessanti da vedere.
Uno è il cratere attivo del Misti che si trova in mezzo al cratere principale. Per visitarlo tutto ci si impiega più o meno 20 minuti. E' un foro di circa 900 metri di longitudine, e colpiscono i vapori sulfurei che emana, anche se quasi non si sente l'odore di zolfo.
Il secondo luogo da vedere è la Cruz del Misti, il punto più alto del vulcano, che si trova in cima ad una cresta. Alla croce si arriva dopo circa 40 minuti di cammino sulla cresta e dalla croce è possibile apprezzare tutta la valle di Arequipa, la sierra alta, la laguna Salinas, il Chachani (alto 6.070 m) e la diga di Aguada Blanca. Questo è anche il punto da cui si può godere di una delle viste più spettacolari del cratere.

giovedì 12 aprile 2007

Lungo le Marche a bere il rosso Conero

Il rosso Conero è un vino che nasce su uno splendido promontorio racchiuso all’interno del Parco del Conero, e può ormai contare diverse citazioni illustri nelle opere degli antichi fin da Plinio, per passare ai monaci benedettini che accennao a un uso medicinale di questi uvaggi, fino ad arrivare al Leopardi.
E' possibile visitare le più importanti terre del rosso Conero partendo da Ancona per arrivare fino a Osimo, percorrendo tutto il litorale marchigiano.
Già in Ancona esistono delle cantine dove poter degustare questo vino, come l'azienda agricola Alessandro Moroder, situata nella frazione di Montacuto, dove è possibile anche soggiornare. Arrivando invece a Numana, piccolo porto piceno poco più a sud di Ancona, si può visitare la Fattoria Le Terrazze, una cantina situata a sud del monte Conero, a poche centinaia di metri dal mare, costruita tutta in pietra alla fine dell’800. Dopo la sosta a Numana ci si può dirigere a Osimo, circondata da una cinta muraria, dove si può trovare l'azienda vinicola Umani Ronchi.

mercoledì 11 aprile 2007

Nelle terre del Montepulciano d'Abruzzo

Percorrendo la strada che da Teramo porta verso Roseto degli Abruzzi, si viaggia tra le dolci colline dove si produce il Montepulciano d’Abruzzo.
Vi sono 2 cantine in 2 località diverse dove ci si può fermare per degustare il Montepulciano, prima di andarsi a godere il mare. La prima si trova in località Morro d'Oro, di origini medievali, dove è bello anche visitare la chiesa di San Salvatore, del XIV secolo, che custodisce la cinquecentesca statua policroma in terracotta della Madonna del Soccorso. In questa località sorge la cantina La Quercia, un'azienda agricola che conserva intatte le antiche tradizioni della civiltà contadina e che produce anche dell’ottimo olio extravergine di oliva.
Continuando lungo il percorso si arriva a Roseto degli Abruzzi, dove si trova l'azienda agricola Orlandi Contucci Ponno, situata sulle prime alture della vallata del fiume Vomano, non lontano dal mar Adriatico e dal Gran Sasso.
Sempre in questa zona durante il periodo estivo si tiene, nel vecchio borgo di Montepagano, la Mostra dei Vini Tipici, la manifestazione agroalimentare più antica della regione, durante la quale oltre trenta cantine fanno degustare ai visitatori i propri prodotti.

martedì 10 aprile 2007

A Ovada a degustare il Dolcetto

Ovada è un piccolo centro dell'Alto Monferrato ed è l'ultima città del Piemonte prima della Liguria. Due sono i punti forti di questa cittadina: il centro storico e il suo vino: il Dolcetto, ma anche i suoi dolci, la sua farinata e i castelli vicini di Montaldeo, Mornese e Lerma meritano una visita.
Forse i primi insediamenti umani ad Ovada risalgono addirittura all'epoca preromana. Nel corso del tempo Ovada ha subito numerose traversie per la sua importanza strategica nelle lotte feudali, appartenendo prima ai Marchesi di Monferrato, poi ai genovesi. Fu feudo degli Spinola, dei Visconti e dei Malaspina. Divenne anche proprietà francese nel periodo a cavallo tra il Trecento e il Quattrocento, per poi tornare ai genovesi.
Le cantine dove degustare il Dolcetto e dove eventualmente soggiornare per un tranquillo week end sono la Tenuta la Marchesa e l'Azienda Agricola Cascina Perpetua.

giovedì 5 aprile 2007

Le cascate di Huangguoshu

Sono definite la Via lattea sulla terra e si trovano nella provincia del Guizhou, nella Cina sud-occidentale. Le cascate di Huangguoshu sono le più grandi della Cina, alte 74 metri e ampie 81. Per ammirarle ci sono tre punti ideali: uno si trova a fianco della strada e permette una visione laterale, l'altro è il padiglione apposito che si trova di fronte alle cascate, e il terzo è la galleria dietro le cascate. Dei tre punti, forse il migliore è il padiglione, da cui si può ammirare l'intero spettacolo delle cascate di Huangguoshu e anche fare ottime fotografie. Il padiglione per l'ammirazione delle cascate dista 40 metri dal lago Xiniu.
A seconda della stagione che si sceglie per visitarle, le cascate di Huangguoshu si presentano in forma diversa: durante l'inverno, dato che l'acqua è più scarsa, sono più eleganti e il flusso è piuttosto lento, invece d'estate e d'autunno, quando le acque sono abbondanti, il suo aspetto è impressionante. In ogni caso, e in ogni stagione, è uno spettacolo che vale la pena di essere visto.

mercoledì 4 aprile 2007

Mangiare tipico a Budapest

Alcuni suggerimenti per chi si trova in Budapest e vuole degustare la cucina locale.
Partendo dalla carne, sicuramente uno degli ingredienti base della cucina magiara, vi sono i Pezzetti di maiale alla Budavar, filetti di maiale cotti al forno, coperti di salsa supreme e di formaggio grattuggiato. Altro piatto di maiale è l'Arrosto alla Vizivaros, fette di maiale arrostite nel lardo e stufate con funghi, cipolla, pomodoro e peperone verde.
Il Filetto di manzo alla Budapest invece sono delle bistecche condite con ragù preparato con lardo, cipolla, funghi, fegato d'oca, piselli e peperonata, e sono serviti con riso e patate fritte.
Se si preferisce il pesce invece si può mangiare la Zuppa di pesce alla Korhely, con brodo condito con foglie di lauro, succo di limone e panna acida.
Per passare ai dolci, da non perdere la Torta Gerbeaud, dolce casereccio al gusto di rhum con marmellata, noce e cioccolato, oppure la Torta Dobos, che consiste in 5 strati di pan di Spagna sottili, ripieni di crema di cacao.

martedì 3 aprile 2007

In bici verso il Carnevale dei Fiori di Debrecen

In Ungheria esiste un altro itinerario interessante per gli appassionati di cicloturismo.
E' quello che parte dalla città d'arte Debrecen, attraversa il Parco Nazionale di Hortobagy, e arriva fino a Hajduszoboszlo. E' lungo circa 133 km e quindi lo si può tranquillamente percorrere in 2 o 3 giorni.
Un periodo in cui è consigliabile fare questo itinerario è il mese di agosto, dato che a Debrecen proprio in questo mese si tiene il Carbevale dei fiori, una manifestazione che dura 5 giorni, dal 15 al 20 agosto, e che prevede sfilate di carri addobbati con fiori, spettacoli con bande musicali e parate militari. Nella settimana che precede il carnevale, vi sono poi numerosi eventi a ingresso libero: spettacoli di opera, operetta e teatro, concerti di musica leggera, danze all'aperto e performances di gruppi stranieri.
A Hajduszoboszlo, una volta vissuto il carnevale e una volta terminato il percorso ciclistico, ci si può rilassare nelle terme di questa località.

lunedì 2 aprile 2007

Sigtuna, la città più antica della Svezia

Sigtuna ha la particolarità di essere la città più antica della Svezia.
Si trova a 35 minuti da Stoccolma e 30 minuti da Uppsala. Se si desidera arrivare in aereo, Sigtuna si trova a soli 17 km dall’aeroporto Arlanda di Stoccolma.
Sigtuna è stata la città del re prima della fondazione di Stoccolma e le sue radici affondano nell'epoca vichinga, nel X secolo.
Qui infatti è possibile vedere il Vichingo di Sigtuna, l’unico ritratto contemporaneo autentico di un vichingo, oltre che la prima moneta svedese, coniata qui nel 900. Le sue case sono tutte in legno, di vari colori, e sono l'esempio di come erano nel 1800. Tantissime sono le pietre runiche della zona, e qui si trova anche l'hotel a 5 stelle più piccolo della Svezia, il Sigtuna Stadshotel.
Oltre agli edifici storici, nella città si trovano ovviamente anche molti negozi, gallerie, ristoranti e caffè. La caffetteria più pittoresca è forse la Tant.
Per ulteriori informazione si può andare sul sito della cittadina.